Gli strumenti come Facebook, e piu' in generale le 'reti sociali', rischiano di favorire la pedofilia online, tanto che gli esperti prevedono un possibile raddoppio dei casi. A sottolinearlo e' Mario Salvatori, amministratore delegato di Edipi, che insieme all'Associazione italiana per la sicurezza informatica (Clusit) presso l'Universita' di Milano ha organizzato per oggi il Security Summit, una tre giorni di confronto tra addetti ai lavori. Quello della pedofilia, spiega Salvatori, e' un vero e proprio ''pericolo incombente. In particolare, la preoccupazione che sta emergendo dagli esperti e' che alcuni strumenti di utilizzo comune, tra tutti Facebook, saranno il terreno favorevole per il raddoppiamento almeno di tutti i pericoli legati al mondo dei pedofili, la diffusione di immagini e l'adescamento di minori.
Questo perche' facilitano la scambio di materiale. Inoltre, su Facebook si puo' celare anche la propria identita' nel modo piu' totale, fingere di essere un bambino o una ragazzina e inserirsi in un giro di persone, usando la confidenzialita' che il mezzo offre per avvicinare ragazzini''. Come ogni strumento, pero', e' l'uso che se ne fa a fare la differenza. Cosa fare, quindi, per evitare certi pericoli? ''C'e' tutta un'attivita' di controllo e amministrazione che deve essere svolta dalle famiglie - conclude Salvatori - e dalla scuola, per quanto riguarda la diffusione della consapevolezza. Ancora oggi molti computer di casa sono privi di sistemi di protezione valida, o di 'parental control', strumenti semplici che permettono all'adulto di scegliere di rendere libero l'accesso a determinati siti o di inibirlo, e questa e' la prima cosa da fare''.
ansa.it