
Lo scenario su cui si sono svolti gli avvenimenti che hanno portato all'incriminazione dell'adolescente è il web, precisamente quella porzione circoscritta al suo profilo personale di MySpace: sarebbe qui che la ragazzina, di cui non sono state diramate le generalità per via della giovane età, avrebbe postato alcune foto che la ritraevano senza veli. Foto esplicite, che sarebbero state in qualche modo segnalate alle autorità competenti che hanno in seguito provveduto all'arresto della giovane, la quale si è giustificata dicendo di aver caricato le immagini incriminate così che il suo ragazzo le vedesse.
Le accuse che pendono ora sul capo della giovane ragazza, ora affidata alla custodia di sua madre, sono pesantissime: detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Se giudicata colpevole, la ragazzina rischia una pena fino a 17 anni di reclusione, nonché l'iscrizione al registro dei sex offender, anche noto come gogna online. "Sfortunatamente, i giovani non hanno gli stessi criteri di giudizio degli adulti" spiega Seth Kreimer, docente di diritto costituzionale presso la University of Pennsylvania.
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