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BUFALA REGIONALE LO STOP A FACEBOOK. E’ VIETATO CONTROLLARE I COMPUTER IN USO AI DIPENDENTI

I sindacati accusano. Il presidente Renzo Tondo conferma la linea dura. Il Pd lo appoggia. Roberto Asquini prepara un’interpellanza. E’ bufera sul caso-Facebook, in Friuli Venezia Giulia. Il blocco del più popolare social network del mondo, per gli oltre tremila dipendenti regionali, è diventato motivo di scontro sindacale e politico.
Lavoratori controllati. E’ la denuncia della Cgil. Com’è possibile che la Direzione conosca i dati del traffico web dei dipendenti? La domanda arriva dal responsabile dei regionali Cgil Arrigo Venchiarutti. «Lo Statuto dei lavoratori - ha detto ieri - vieta il controllo a distanza dei computer dei dipendenti regionali, e non vorrei ci sia un meccanismo in atto di questo tipo, a noi sconosciuto». Venchiarutti si è detto preoccupato per «i possibili controlli a distanza sul lavoro dei dipendenti regionali». Quanto all’uso di Facebook, definito «improprio» dall’Amministrazione regionale, la Cgil considera «che possa essere ragionevole una regolamentazione. Non vorrei - ha aggiunto Venchiarutti - che questa vicenda diventi un altro momento di demonizzazione del dipendente pubblico».
Non è priorità. Il presidente della Regione Renzo Tondo, però, conferma la linea. Pur nella sua doppia veste di blogger-presidente. Tondo ha confermato la stima per il direttore del Personale, Augusto Viola, responsabile del blocco a Facebook, e ha spiegato che la scelta di stoppare l’accesso non e’ dissimile da cio’ che succede nel “privato”. «Anche nelle aziende private - ha detto - hanno preso provvedimenti del genere, lasciando la libertà di accedere a Facebook negli orari al di fuori di quelli lavorativi». Ecco la proposta, allora: replicare il modello, «potremmo pensarci», dice. Ma sul merito, Tondo non ammette scuse. «Una cosa è la comunicazione, altro è uno strumento che rischia di sottrarre energie al lavoro delle persone che sono pagate dai cittadini, che pagano le tasse per ottenere servizi dalla Pubblica amministrazione.
Credo - ha concluso - che per garantire i servizi non sia prioritaria la possibilita’, per il dipendente pubblico, di andare su Facebook».
Bipartisan. D’accordo con Tondo sia Pd che Pd che Pdl. «L’uso di internet - ha detto il capogruppo Gianfranco Moretton - non rientra nei compiti del dipendente pubblico. In questo modo, ci sara’ maggiore attenzione e celerita’ nell’espletamento delle procedure burocratiche da parte dei dipendenti pubblici, quindi - ha concluso - una migliore risposta ai cittadini». «Il principio è elementare - commenta il coordinatore Pdl Isidoro Gottardo - non ci si può far distrarre. Sono attività che non hanno nulla a che fare con il lavoro».
Censura! Censura! I più arrabbiati, ovviamente, sono i regionali. E allora il comitato di redazione dei giornalisti dell’Agenzia Regione Cronache, la voce del palazzo, affidano l’ira ad una nota. La scelta, dicono, è «un controsenso istituzionale ed un autogol immotivato. Facebook, come You Tube, alla pari dei blog connessi all’Amministrazione regionale - continuano - sono strumenti interattivi che permettono di avvicinare soprattutto i piu’ giovani all’attivita’ delle istituzioni». Anche il consigliere regionale Roberto Asquini è scandalizzato. Il blocco, dice presentando un’interpellanza a Tondo e all’assessore competente Elio De Anna, è «censorio, inopportuno e antistorico, oltreche’ privo di effetti reali positivi».

fonte: ilgiornaledelfriuli

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