Un incontro on line su "Travian", un gioco in cui si costruisce, virtualmente, un villaggio e proseguito su Facebook, dove i due ragazzi hanno cominciato a scambiarsi mail ma senza mai andare oltre (almeno per la studentessa) il livello della simpatia. Il giovane, però, è diventato sempre più invadente fino alla volgarità e, quando la ragazza ha smesso di rispondere, è riuscito a "rubare" la sua identità. A questo punto il gioco si è trasformato in una trappola.
Messaggi al cellulare, telefonate di minacce e villanie, insulti anche ai genitori della studentessa. Tramite "Google Earth" il ventenne ha localizzato l´abitazione della vittima e più di una volta l´ha chiamata per annunciarle in modo minaccioso: «Sono sotto casa tua» descrivendole minuziosamente il palazzo e i dintorni. «Appena scendi ti violento» era un´altra frase ricorrente e la studentessa, ormai terrorizzata, si è praticamente chiusa in casa per sfuggire al giovane stalker.
Alla fine di marzo, la ventiseienne e i suoi genitori sono andati dai carabinieri per firmare un esposto ma il ragazzo bolognese non ha smesso di tormentarli. Due giorni fa, il ventenne ha deciso di passare ai fatti: ha preso il treno all´alba, è sceso alla stazione Tiburtina e ha proseguito fino a Monterotondo.
Poi arrivato sotto casa della ragazza, le ha telefonato per l´ultima volta: «Sono qui sotto, scendi». Pochi minuti più tardi è stato arrestato e davanti ai militari, è crollato: «Ho perso la testa, non lo farò mai più». Il giudice, secondo la nuova legge sullo stalking, gli ha proibito di contattare la sua vittima in qualunque modo. Resta da vedere se il provvedimento funzionerà o il cellulare della ragazza riprenderà a squillare tra pochi giorni.
fonte: repubblica